Silvio Campanile

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Silvio Campanile

Biografia

Silvio Campanile nacque a Roma il 24 Giugno 1905; morì fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.
Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza ma, al secondo anno, abbandonò gli studi e si dedicò all’attività politica in seno al partito comunista; era incaricato dei collegamenti tra la centrale comunista e i segretari regionali. Il 28 novembre 1926 fu arrestato, condannato a cinque anni di confino e destinato alla colonia di Lampedusa; dopo qualche mese fu trasferito a Ustica e poi a Lipari. Il 6 marzo 1927 il tribunale militare di Roma gli inflisse un’ulteriore condanna a sei mesi di carcere militare con l’accusa di rifiuto d’obbedienza. Il 15 aprile 1930 fu arrestato e deferito all’autorità giudiziaria per il reato di contravvenzione al confino, ma venne prosciolto e scarcerato. Il 9 novembre 1930 fu trasferito da Lipari a Ponza e venne compreso nell’elenco delle persone pericolose da sottoporre a particolare sorveglianza e arrestare alla prima occasione. Il 29 novembre 1931 Silvio Campanile fece ritorno a Roma ma il 14 gennaio 1932 fu denunciato alla locale commissione provinciale per le sue azioni comuniste e nuovamente assegnato al confino. Ritornato nella capitale, riprese subito i contatti con i suoi compagni comunisti, svolgendo attività di propaganda; fu nuovamente condannato a cinque anni di confino a Ponza. Sull’isola chiese ed ottenne il permesso di impartire lezioni private ma l’attività fu ostacolata, gli alunni furono intimiditi e formalmente diffidati a non frequentare il confinato, che avrebbe potuto influenzarli e fare proselitismo. Sposò la ponzese Maria Bosso. Nel 1935 Silvio Campanile beneficiò di una riduzione di pena e tornò a Roma. Era sottoposto a vigilanza ma sembrava essersi allontanato dall’attività politica; nel 1938 il suo nome fu depennato dall’elenco dei sovversivi. In realtà continuò a svolgere intensa attività antifascista, utilizzando come copertura la libreria che aveva aperto in via dei Serpenti. Il 26 gennaio 1944 fu arrestato con alcuni compagni nel ristorante la Rosetta, di fronte al Pantheon. Seguì la detenzione; il 24 marzo 1944 Silvio Campanile e i suoi compagni furono uccisi dai tedeschi alle Fosse Ardeatine.


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